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    GabrielMcFive, 19 aprile 2019 17:39

    Rage: dalla polvere di Doom

    Importante: sto provando a riproporre come articolo, quello che avevo scritto tempo fa e che è finito sul forum (lo trovate facilmente), visto che molti utenti (me compreso) si sono stupiti che sia appunto finito come post del forum e non come articolo pubblicato. Vediamo se questa volta va bene. Mal che vada ci metto una pietra sopra e continuerò a scrivere articoli nuovi, che spesso, non si capisce come mai, vengono rifiutati per lingua sbagliata, pur non contenendo alcun errore. Buona lettura e scusate questa piccola premessa.

    Nelle recenti fiere videoludiche abbiamo assistito all'annuncio di un "gradito" ritorno nel panorama degli sparatutto con ambientazione a mondo aperto. RAGE 2 è stato accolto con speranza da noi giocatori, ma anche con qualche riserva. Ma in attesa di questo secondo capitolo, vediamo un po' cosa è stato RAGE.


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    Il nuovo mondo ci attente nella sua... bellezza?

    Dopo l'apparente scomparsa dalle scene della famosa (e amata da me) id Software, casa sviluppatrice che ha dato i natali a mostri sacri come Doom e Quake, nell'ormai lontano 2011 ha fatto la sua comparsa su PC, PS3 e XBox 360 il tanto ambizioso e bistrattato RAGE.

    Un po' di trama... già, uno FPS con la trama!
    In RAGE vestiremo i panni di un "sopravvissuto" ad una catastrofe naturale occorsa nel 2004, ad opera di un asteroide che, impattando con il nostro pianeta, portò alla rovina dello stesso. Il nostro protagonista fu uno dei pochi fortunati ad essere selezionato per un programma di potenziamento genetico e ibernazione in un rifugio sotterraneo (Fallout 4, sei tu?). La cosa simpatica di tutto ciò consiste nel fatto che l'incipit narrativo di RAGE, ossia la minaccia dell'asteroide, si basa su reali rilevazioni effettuate nei primi anni del 2000 che davano il nostro pianeta per spacciato. Fortunatamente i fatti si sono evoluti in una direzione ben diversa, evitandoci quindi di dover vivere nel mondo violento e martoriato proposto in RAGE.
    Ma torniamo a noi. Una volta risvegliatosi dal suo lungo letargo, il nostro "eroe" si troverà a fronteggiare un mondo profondamente diverso da quello che aveva lasciato, e a dover lottare per la propria sopravvivenza, visto che ogni essere vivente sarà pronto a farci la pelle.
    Scopo del nostro protagonista: nessuno. Già, perché il bell'incipit narrativo si conclude dopo qualche minuto nel nulla più totale. Noi saremo solo dei fruitori passivi dell'ambientazione, bella eh, nulla da dire, ma scordatevi di assistere a qualsivoglia sviluppo del personaggio.
    Nelle missioni che ci verranno affidate, ci limiteremo a fare da fattorini per le varie fazioni/comunità presenti nel gioco, infilandoci qualche gara di tanto in tanto. Alla lunga diventerà tutto molto ripetitivo, ci accorgeremo che l'open world vantato, non è così tanto open (e forse è un bene in questo caso), e arriveremo stanchi e annoiati ad un finale... no scusate, non c'è il finale. Purtroppo RAGE ci priva anche di un bello scontro finale, magari un boss vecchia scuola contro cui scaricare il nostro intero arsenale di armi. NIENTE! Solo una estenuante e noiosa scalata che ci costringerà ad affrontare orde di nemici base. id Sofwtare, ma che mi combini?

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    C'è poco da dire, id Software è sempre maestra nella componente sparatutto

    RAGE è però un gioiello!
    Ciò che mi ha dato più fastidio è il fatto che RAGE poteva essere un vero capolavoro. Intendiamoci, rimante un bellissimo gioco, ma non ha saputo sfruttare le meraviglie tecniche di cui può vantarsi. Perché sì, è veramente un gioiello tecnicamente.
    Dovete sapere infatti che l'idTech 5, il motore grafico utilizzato per la realizzazione di RAGE, era un prototipo veramente ambizioso. Questo engine ha infatti introdotto la tecnologia delle "megatexture", ossia una tecnica attraverso la quale si evitano piccole immagini che, ripetendosi, ricoprono i poligoni che costituiscono i livelli di gioco, in favore di un'unica grande texture, dipinta appositamente sulla mappa fatta e finita, in modo da rendere tutto credibile e continuo. Certo questo comporta il dover gestire dei file incredibilmente pesanti, e quindi dover scendere a compromessi. Le texture di RAGE infatti appaiono con un definizione minore rispetto ad altri titoli dello stesso periodo, ma a livello di impatto visivo globale riesce a regale scorci mozzafiato.
    Ma le meraviglie tecniche di RAGE non si limitano a questo. Senza necessità di decantare la componente sparatutto realizzata divinamente e che premia l'abilità del giocatore, anche per chi gioca con un controller, ci troviamo di fronte ad un gioco che vanta una fluidità ed una stabilità invidiabile su qualsiasi sistema. Una caratteristica peculiare di RAGE è proprio il riuscire a girare ai tanti agognati 60 fotogrammi al secondo sulle console di scorsa generazione, una fluidità che premia sicuramente la già citata componente sparatutto, e ancora di più le frenetiche gare all'ultimo sangue che affronteremo in gioco.

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    Ecco un tipico esempio di "landescape" di RAGE, che non presenta la tipica ripetizione di texture

    Concludendo
    Insomma da qualche avete letto ho un rapporto di amore e odio con RAGE. Da una parte vedo un gioco tecnicamente bellissimo e divertente nelle sue meccaniche fondamentali (FPS), ma che mi fa salire la "rabbia" per il non aver saputo sfruttare tutto il materiale a sua disposizione, magari scegliendo una direzione ben precisa, se essere uno sparatutto vecchia scuola, o un titolo dove proporre una struttura di missioni più elaborata e coinvolgente. RAGE è il classico acino d'uva in mezzo alla strada, tanto per citare il famoso maestro Miyagi di Karate Kid, che nel non aver scelto un lato ben preciso della carreggiata, è rimasto in mezzo finendo inevitabilmente schiacciato.

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