In questa breve recensione voglio parlarvi di un gioco che, pur non essendo inserito nel catalogo di gamehag, mi son comunque ritrovato a giocare recentemente, incuriosito dalla sua natura di avventura horror. Si tratta di Layers of Fear, titolo lanciato su PC, PS4 e XBox One nel 2016, e che, grazie al successo ottenuto, si è guadagnato una versione Nintendo Switch a febbraio del 2018
Un po' di trama
In Layers of Fear vestiremo i panni di un pittore ormai caduto in disgrazia a causa di un tragico evento occorso nel suo recente passato. Fin dai primo momenti sarà chiaro che il nostro scopo nel gioco riguarderà il dover ricostruire gli eventi passati attraverso la ricerca di indizi sparsi per l'enorme magione vittoriana, nonché dimora del protagonista. Purtroppo però tutto ciò non sarà affatto semplice, in quanto la casa stessa è rappresentazione della mente dello sfortunato pittore. Ecco quindi che l'esplorazione della casa, la cui struttura andrà variando durante tutto il gioco, è una metafora di ciò che deve rivivere e affrontare psicologicamente il nostro protagonista. Rivivere gli eventi, ed accedere a ricordi sepolti nella memoria, anche attraverso la risoluzione di enigmi, essi stessi rappresentazioni di eventi tragicamente rimossi come meccanismo di difesa, occuperà tutte le 5/6 ore di gioco. Ore durante le quali precipiteremo negli orrori vissuti e compiuti dal pittore.
Tutto interessante, ma il gioco com'è?
Dal punto di vista del gameplay, ecco, qui per me il gioco mostra un po' il fianco a delle critiche non proprio positive. Chi si aspettava di trovarsi di fronte al nuovo Amnesia: The Dark Descent (un po' il capostipite del genere avventura di sopravvivenza a tema horror in prima persona) potrebbe restarne profondamente deluso. Layers of Fear è piuttosto un'avventura di stampo horror psicologico, senza alcuna componente di sopravvivenza. Ammetto che l'ambientazione è piuttosto inquietante e perfettamente costruita per collocarsi nei primi del '900, però la tensione viene presto smorzata quando cominceremo a capire che nel gioco non possiamo morire. Mancano proprio le situazioni che attentano alla vita del protagonista. Vi sono casi in cui però, senza anticiparvi nulla, potremo scegliere, e sottolineo scegliere, se scappare o meno da una presenza ricorrente. Tali scelte influenzeranno il finale del gioco, permettendoci di accedere ad uno dei tre epiloghi presenti: Buono, Neutrale, Cattivo.
Anche a livello di enigmi Layers of Fear non mostra nulla di nuovo, anzi, molti di essi, sono direttamente risolvibili con gli indizi presenti all'interno della stanza nella quale è presente l'ostacolo da superare. Come anticipato, gli enigmi sono più un aspetto figurativo delle difficoltà psicologiche del protagonista, non un vero intralcio al nostro proseguo nel gioco, tanto che, alcuni, potranno essere ignorati, in quanto secondari o evitabili in virtù del finale che vogliamo sbloccare.
Conclusione
Contrariamente a quanto possa trapelare dalle mie parole, Layers of Fear è un titolo valido, forse non dal punto di vista del gameplay, che presto diventa ripetitivo e noioso, quanto invece all'ambientazione assurdamente ricca di particolare, e al coraggio mostrato dagli sviluppatori nel presentare, una volta ricostruita la storia, un protagonista sicuramente fuori dal comunque, che scopriremo aver commesso orrori inimmaginabili guidato dalla sua follia.
questo si che è un bel giocone horror