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    GabrielMcFive, 7 aprile 2019 20:35

    Dark Souls - Oltre la difficoltà

    Chiunque sia un minimo appassionato di videogiochi avrà sentito, almeno una volta nella sua vita, parlare di Dark Souls, famoso (e famigerato) titolo sviluppato da From Software nel  lontano 2011.
    Dark souls è noto principalmente per la sua "presunta" elevata difficoltà, tanto da essere spesso utilizzato, anche a sproposito, come mezzo di paragone per titoli che presentino un tatto di sfida superiore alla media.
    Ma la sua fama è tutta una questione di difficoltà? Non proprio.


    Il ponte della viverna, una delle più famose trappole di Dark Souls

    Uno dei primi titoli a gettare le basi per le meccaniche ormai conosciute come "soulslike" è stato proprio il precedente lavoro di From Software esclusivo per PlayStation 3, dal tiolo Demon's Souls, il quale credetemi, era molto più punitivo del più noto Dark.
    Per chi, come me, proveniva da Demon's Souls, il successivo Dark Souls risultò piuttosto una semplificazione, anzi meglio, una raffinazione delle meccaniche che mi accompagnarono per le terre di Boletaria. Il sistema di gestione delle cure, dell'inventario, di potenziamento delle armi e il monto interconnesso di Dark Souls, rendono quest'ultimo un titolo molto più abbordabile e "comodo" da giocare. Il tasso di sfida non ne esce eccessivamente ridotto, ma ne guadagna sicuramente il divertimento. Perché sì, il primo Dark Souls mi ha divertito fin dal suo primo momento proprio per la sua struttura assolutamente meglio bilanciata, in favore della giocabilità, rispetto Demon's Souls.

    Il caro Solarie, compagno di mille Gargoyle

    Ok basta paragoni con quella perla di Demon's, soffermiamoci su Dark. Fatta eccezione per problemi tecnici, essenzialmente legati alle prime piattaforme sulle quali fu pubblicato (PS3, XBox 360 e un pessimo porting PC), la recente Remasterd e la più vecchia mod DSFix, mettono a posto il gioco, esaltandone tutti i pregi.
    Dark Souls non è spadate sui denti dal primo all'ultimo momento. Ovviamente è un gioco che richiede un certo impegno, più che altro a livello di soglia di attenzione, ma una volta diventati padroni delle meccaniche si comprende come, fatta eccezione per piccole porzioni, tutta l'esperienza sia estremamente "ben bilanciata". Mi spiego meglio. Durante una normale partita, gli sviluppatori hanno cosparso il gioco di piccoli indizi che ci guideranno sempre nella direzione giusta nonostante la sua natura semi-aperta. Non sappiamo dove andare, benissimo la strada nella quale incontreremo nemici che riusciremo a buttare giù con un paio di colpi, sarà quella giusta. I nemici sono troppo ostici, vuol dire che per quel sentiero dovremo passare in un secondo momento.



    E io che credevo fosse un coccodrillo gettato nelle fognature

    Anche la tanto additata "difficoltà artificiale" risulta pressoché assente. Prima di ogni zona che presenta determinati malus, troveremo sempre, e ripeto sempre (se sapremo cercare), degli equipaggiamenti che ci permetteranno di affrontarla nel migliore dei modi. Non mi credete? Benissimo, ecco l'esempio più eclatante:

    Siamo nelle Profondità, diretti alla Città Infame, posto mefitico abitato da cerbottanieri che ci infliggono tossicità, le cui fondamenta sono una palude di terreno avvelenato. Oh no! Ora come facciamo. Semplicissimo. Nelle profondità, in una zona rialzata sopra il topo gigante, troviamo lo Scudo del Ragno, che aumenta la protezione al veleno e, udite udite, se usato per parare i dardi dei cerbottanieri, azzera totalmente i danni da tossicità. E per il veleno? Nessun problema. Nella zona iniziale della città infame, dopo aver superato un paio di "ciccioni" armati di clava, e affacciatici sul labirinto di piattaforme, in una piccola rientranza sulla destra, si trova l'Armatura delle Ombre la quale, pensate un po', aumenta la resistenza al veleno... tra l'altro i cerbottanieri, una volta uccisi, droppano il muschio viola, usato per curare l'avvelenamento. Dark Souls è pieno di queste cose, non è un gioco ingiusto (tranne qualche caso dove la telecamera fa le bizze), ma punisce i giocatori superficiali e disattenti.
    Semplicemente bisogna aver voglia di giocarlo con attenzione e impegno. E credetemi, in ogni partita che farete, scoprirete qualcosa di nuovo, fino al punto che Lordran diventerà il vostro parco giochi, dove trovare sempre strade alternative e nuove scorciatoie, per recuperare fin da subito equipaggiamenti adatti al personaggio che vorrete creare.

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