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    PeLOL182, 19 febbraio 2018 16:00

    Ma che fine ha fatto Pokemon Go?

    All'uscita di Pokémon Go scrissi un articolo su di esso preso dalla rabbia e dalla frustrazione nel giocarci. Oggi son lieto di analizzare che cos'è cambiato.

    Pokémon Go, un app che poteva cambiare il mondo, rivoluzionare il gaming e ridurlo a stralci di vita reale non ha combinato altro che creare soltanto polemiche su polemiche. Al giorno d'oggi tutti sappiamo che cosa sia questo gioco, dopo che telegiornali, riviste, il web e solo dio sa chi ne ha parlato, possiamo dire che l'esperimento è fallito. Chiunque sia nato negli anni 90' come me sa benissimo perchè non ha funzionato ed adesso ne parleremo iniseme.

    Nel mio vecchio articolo precedentemente nominato scrissi che un buon 80% dei classe 90' avrebbero dato la vita per potersi definire anche ironicamente dei veri maestri Pokémon (o dei veri super sayan, insomma), ed il che è vero ma Pokémon Go non era il modo giusto. Questa categoria di persona ha velocemente cancellato l'app per l'infimità che risiedeva al suo interno, non provocandoti divertimento ma soltanto astio verso i ragazzini che potevano girovagare per la città indisturbati mentre tu, da adulto quale sei, eri costretto a cercare un charizard nel tuo posto di lavoro, cosa che non accadeva mai. Quindi ecco perchè la categoria di persone a cui era indirizzata l'app in principio ha rifiutato di credere che quello fosse il proprio sogno. 

    L'app però non è stata provata e giocata solo dai bambini adulti, ma anche dai bambini di fatto che, come insegna ad oggi il gaming, partendo da Youtube e arrivando alle varie piattaforme dove il "flame" è pane quotidiano, non giocano per divertirsi, giocano per essere migliori degli altri. Allora voi vi chiederete "il flame è presente in ogni gioco competitivo (inteso in senso molto lato), perchè ha rovinato Pokémon Go mentre con altri giochi non ha fatto lo stesso?". Domanda lecita, risposta ovvia: i bulli da tastiera quando poi si ritrovano a flammare per strada o scappano con la coda tra le gambe oppure finisce in rissa. Questo è sbagliato, è l'esatto contrario del valore dei videgiochi e degli ideali dei Pokémon. Ash ci ha sempre insegnato valori troppo importanti, quali l'amicizia, la lealtà, il coraggio ed il rispetto. Non ci vedo niente di valoroso in una rissa tra bambini per una cosa che è solo sullo schermo di un iPhone. 

    Infine bisogna dire che il videgiocatore medio è pigro, e di camminare e farsi i chilometri non ne ha la voglia. Come biasimarlo? Se avessi voluto faticare avrei giocato in una squadra di calcio piuttosto che comprare FIFA 18, non credete? 

    In conclusione, Pokémon Go era un prodotto che potenzialmente poteva distruggere il mercato, poteva distruggere le aspettative e portarci direttamente nel futuro videoludico con un salto temporale inimmaginabile. Non ci è riuscito. Le variabili erano troppe, i rischi pure ma mi dispiace Niantic, non ci toglierete mai la vera essenza dell'essere un vero allenatore di Pokémon e sopratutto non ci toglierete mai la nostra infanzia.


    Alessandro Pelosi. 

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