Recentemente l'Internet è impazzito a causa della decisione di Steam di censurare un gioco basato sullo stupro. Il gioco in questione si chiama "Rape Day", ambientato durante un'apocalisse Zombie e nella quale il protagonista non dovrà fare altro che stuprare ed uccidere donne. Per il gioco, sicuramente discutibile, è stata vietata la pubblicazione sulla piattaforma di Valve. La dichiarazione dell'azienda Americana è stata:
“Dopo averne discusso, siamo arrivati alla conclusione di considerare Rape Day come un gioco che presenta diversi rischi e per questo non arriverà su Steam. Rispettiamo la volontà degli sviluppatori di esprimersi, e lo scopo di Steam è quello di aiutare gli sviluppatori a trovare un pubblico, ma questo sviluppatore ha reso la cosa molto difficile attraverso il contenuto del gioco e il modo di rappresentarlo”
Non è la prima volta che Valve si trova in contrasto con alcuni sviluppatori a causa dei temi trattati nei loro giochi. Ricordiamo, circa un annetto fa, il caso di "Active Shooter", un gioco multiplayer che vedeva scontrarsi degli studenti armati contro la polizia.
Può essere giusta la censura?
In generale, a mio parere, la censura è sempre sbagliata, in qualsiasi forma questa si presenti. Che sia censurare qualche parolaccia in un anime trasmesso in Tv o eliminare un gioco per i suoi contenuti estremamente violenti, la censura è sbagliata, poiché limita o modifica l'operato di un qualsiasi creatore di contenuti. Diverso è il concetto di "limitazione di età", per esempio. E' chiaro che un gioco nel quale viene fatta violenza, di qualsiasi tipo, su donne, uomini o animali dovrebbe essere vietato ad un pubblico che deve ancora formarsi, quindi minore di 18 anni. Tuttavia vietare un contenuto di questo tipo a persone mature, quindi capaci di comprendere a priori, senza farsi condizionare da alcun media, ciò che è giusto fare e ciò che è sbagliato, mi sembra una mancanza di rispetto verso la nostra capacità di giudizio. Esattamente come è possibile, nei videogiochi, uccidere, torturare o compiere azioni illegali e riprovevoli, lo stesso dovrebbe valere per lo stupro. Sicuramente lo stupro è una delle azioni più disgustose che possono essere compiute da un essere umano. Tuttavia la stessa cosa vale per l'omicidio e la tortura, allora perché i videogiochi, e non solo, ci permettono di vederle? Perché gli altri giochi si, ma Rape Day no?
Non posso di certo biasimare la decisione di Valve, che d'altra parte è pur sempre un'azienda, quindi un privato, e deve tutelare i propri interessi. Tuttavia non comprendo quel gran numero di persone, le quali hanno firmato una petizione per richiedere la rimozione del gioco.
Non bisogna quindi esprimere il proprio disaccordo?
Certo che no, è importante poter dare la propria opinione ed ascoltare quelle degli altri. Ciononostante esistono altri modi per esprimere il proprio dissenso verso ciò che non ci piace e che non rientra nella nostra moralità. Non comprare il gioco, per fare un esempio. Se a me non piace la caccia e trovo riprovevole l'uccisione di animali per diletto, evito di comprare un gioco sulla caccia e, semmai, protesto contro chi pratica realmente la caccia, non contro chi ha sviluppato o gioca a quel determinato gioco. Semplice, se si è disgustati dall'argomento o si ritiene che un gioco non debba esistere, basta evitare di scaricarlo, potendo pur sempre esprimere la propria opinione, possibilmente civilmente.
Ma perche ? Ma non e giusto